domenica 7 settembre 2008

Alghe Hijiki

Oggi ho mangiato le alghe Hijiki.
Lo so, non ve ne potrebbe fregare di meno, e onestamente, nemmeno a me.
Del resto, non si sa mai che questi post vengano utili più alla sottoscritta che ad altri, in un eventuale futuro molto lontano.

Preparazione
Ammollare le alghe hijiki in acqua fredda e sciaquarle 3-4 volte.
Lasciarle in ammollo 30-40 minuti (secondo me andrebbe meglio un'ora ma devo ancora provare).
Preparare un soffritto con aglio e cipolla (o similari, come scalogno, porro e famiglia), scolare le alghe, tagliarle a pezzettini e farle saltare nel soffritto per 10 minuti.
Salare (con sale o tamari), aggiungere prezzemolo tritato e un po' di limone spremuto.
Servire su crostini o anche mangiare da sole così come sono, con un contorno.

Caratteristica di queste alghe è il tipico sapore di pesce che le contraddistingue. Dicono che siano ottime per i capelli, le unghie e in generale che facciano proprio bene (beh, più o meno è quello che si dice di tutte le alghe no?). Si dice anche che i Giapponesi le usino per mantenere folta e nera la propria chioma. Chissà magari un fondo di verità c'è, e la cosa mi farebbe veramente molto piacere dato che al momento penso di essere una delle poche under30 a dover tingersi i capelli del proprio colore... se vi state chiedendo perchè... beh il 50% dei capelli bianchi non è molto carino a vedersi.

Nella cucina vegetariana dove pesce, ovviamente, non ce n'è, le alghe hijiki si dimostrano essere un buon sostituto, quantomeno per darti lo sfizio di mangiare qualcosa che sappia di pesce ma senza gli effetti "collaterali".
Essendo io vegetariana (ovolatto vegetariana), vi abituerete a questo genere di post.

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