martedì 14 ottobre 2008

Il diritto di buttarti giù di morale.

Beh ecco, studiando Giapponese (se posso definire così i miei pomeriggi) mi sono imbattuta in una notevole mole di persone che ti incoraggiano e che credono che studiare da soli sia estremamente gratificante, che il Giapponese non sia poi così difficile e via dicendo.
Dopo un po' capisci che quanto ti viene detto è effettivamente una cavolata, mi spiego: il Giapponese è difficile. Ma è difficile anche studiare medicina o ingegneria aerospaziale.
Sta di fatto che nel mezzo delle persone che cercano di incoraggiarti, chiudendo un po' gli occhi sulla realtà delle cose [peraltro, realtà della quale ti accorgerai soltanto quando sarai diventato totalmente dipendente dalla lingua, motivo per cui ogni oggettiva difficoltà di colpo scompare], ci sono anche quelle persone che si sentono in diritto, dall'alto dei loro studi, di dirti che la tua è fatica sprecata. Dal mio punto di vista, mi ritengo fortunata ad essermi imbattuta in una di queste fin dal principio, solo per il seguente motivo: io sono testarda e cocciuta e se c'è qualcuno che mi dice: "non potrai mai fare una certa cosa" io mi impegno il doppio per riuscirci.
Ma questo è il mio misero punto di vista.
La realtà è che ci sono tante persone che questi atteggiamenti li soffrono, e non nego di averli sofferti anche io, anche se al contempo mi hanno spronata a fare ancora di più.

Questo non solo per quanto concerne il giapponese, ma, più o meno, per qualsiasi cosa una persona voglia fare da sola, che sia imparare a scolpire il marmo come Michelangelo o costruirsi una barca completamente fai da te (so di per certo che c'è chi l'ha fatto). Ma anche nel diventare vegetariani, il che è completamente fuori ogni discussione... io stessa personalmente ho sentito dirmi: "non ce la faresti mai perchè a te piace troppo la carne". Ma che senso ha? Che ne sai tu di chi sono e di cosa mi piace e soprattutto di cosa posso o non posso fare della mia vita e del mio tempo libero?

Oggi ho letto su un forum una ragazza con molte idee per il suo futuro, è ancora giovane e probabilmente potrà cambiare idea da qui a qualche anno o qualche mese, ma probabilmente anche no, e continuare a fare ciò per cui sogna, vivere in giappone, trovare un lavoro lì, etc etc. Che la cosa sia difficile è OBIETTIVO, ma la ragazza in questione se continuerà per la strada che ha scelto, avrà modo di accorgersene da sola... che senso ha spaventarla ora che ancora sta facendo le superiori? Che senso ha metterla di fronte a una retta di 80万円 all'anno? Sul fatto che in Giappone sia praticamente impossibile lavorare per automantenere sè stessi e i propri studi? Intendo dire, intanto incoraggiala ad andare avanti, no?
Tutti noi abbiamo bisogno di incoraggiamento. E tutto comporta qualche rischio e delle difficoltà.. Ma è sostenendosi a vicenda che tutte le difficoltà possono essere superate.

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