domenica 21 settembre 2008

La cosa scioccante...

...è andare in un panificio, parlare con il panettiere, e scoprire che non sa come si fa la pasta madre del pane.
La cosa doppiamente scioccante è rendersi conto all'improvviso, che non c'è alcuna (nella maggior parte dei casi) differenza tra il pane del mulino bianco e il pane del panificio sotto casa.
Stesso processo prettamente industriale.
Di fronte al mio sbigottimento (doveva essere evidente, data la faccia del panettiere) mi è stata rivolta la fatidica domanda: Ma come si fa la pasta madre?

La pasta madre non è altro che un pezzo dell'impasto (crudo) del pane precedente, conservato in frigorifero dentro un panno ben stretto. La pasta madre funge da agente lievitante, pertanto non è necessario aggiungere lievito all'impasto.
Per fare il primo panetto di pasta madre la procedura è effettivamente un po' lunga e rognosetta, però se avete un amico o una amica che fa il pane in casa con la pasta madre, basterà chiedergli/le di mettervene da parte un pezzetto.

La cosa fondamentale è che con la lievitazione naturale non si aggiungono *lieviti differenti da quelli propri del pane*. Il lievito industriale come il famoso "pane degli angeli" è praticamente sintetico. Esistono lieviti naturali in commercio, come l'estratto di lievito acido (che è derivante dalla pasta madre) o il cremor tartaro, ottenuto dalla fermentazione del vino, ma è molto differente dall'utilizzare la vera pasta madre.

Una volta ottenuta la pasta madre, il procedimento è relativamente semplice:
la sera prima, si scioglie il panetto di P.M. in acqua caldina con un cucchiaino abbondante di miele o zucchero di canna (per nutrire i lieviti, che fino a prova contraria sono vivi e vegeti), un cucchiaino di salsa di soja (per gli enzimi in essa contenuta), e farina, meglio se di tipo 2 ovvero semi-integrale. Si aggiunge farina fino ad ottenere un impasto molto molle e appiccicoso, come l'impasto di una torta cruda, più o meno. Si lascia riposare la notte in ambiente caldo e buio.
La mattina dopo si toglie un pezzetto (un mestolo da brodo), si impasta con altra farina fino a che diviene morbido e soffice e si tiene da parte per il pane successivo (la nuova Pasta Madre). Il restante si impasta con altra farina, si aggiunge sale (per un chilo circa uno o due cucchiaini di sale), semi a piacere (lino, sesamo, zucca, girasole, papavero etc etc), si lascia riposare per qualche ora in ambiente caldo e buio, e poi si inforna al massimo della temperatura per 20 minuti, e poi per altri 20 a 180 circa. Poi dipende dal pane, a volte ci può volere anche un'ora o un'ora e mezza.

Dopo questa spiegazione, il panettiere aveva una faccia che non vi dico. Ha iniziato a chiedermi "perchè si aggiunge lo zucchero?" e io: "per nutrire i lieviti della pasta madre". Lui: "e perchè la salsa di soja?" io: "per gli enzimi in esso contenuta che facilitano la lievitazione". Lui: "e allora perchè non usi il lievito direttamente?" io: "...."

La risposta "voglio mangiare qualcosa di sano in questo mondo marcio" mi è venuta, ma me la sono tenuta e ho lasciato perdere.
Dove sono finiti i panettieri di una volta? Che si alzavano alle due di mattina per impastare? Ora è tutto fatto dalle macchine, con farine scadenti e prive di qualsiasi o quasi proprietà nutritiva, con lieviti di origine sintetica.

Il pane fatto in casa rimane morbido fino a sei giorni successivi (ovviamente non morbido come appena sfornato), mentre quello del panettiere la sera dopo è praticamente da buttare (a meno che non si acquistino pagnotte da un chilo). E sapete perchè? Perchè i lieviti che sono nella pasta madre non vengono completamente distrutti durante la cottura, e nel tempo che il pane rimane a riposo quando si raffredda, "ripopolano" tutto il pane. Cosicchè il pane è un alimento vivo in tutto e per tutto. Perlomeno, quello fatto in casa.
Grazie Graziella per avermi introdotto il pane come "Dio comanda"!!!! [http://www.graziellamigot.com/Home.html ]

4 commenti:

Alessio ha detto...

Grazie per aver lasciato un commento sul mio blog, anch'io penso di essere molto meno aggressivo da quando ho ridotto il consumo di carne. Puoi anche aggiungermi su msn se vuoi (il contatto nel profilo del mio blog) ciao e passa a trovarmi quando vuoi :)

Nico Valerio ha detto...

Ho letto la tua ricetta della pasta madre, lievito che uso da molti anni, e a te che sei intelligente (l'ho capito leggendo altri tuoi articoli) chiedo: secondo te, o meglio secondo l'amica che col suo blog ha raccolto e diffuso la ricetta, i poverissimi nostri antichi progenitori (che non conoscevano lo zucchero né la salsa di soia) ma che erano espertissimi di pasta madre, come facevano? ...:-)
No, la "ricetta", che conoscevo bene, è una delle tante snobberie recentissime: non ha alcun fondamento storico, credimi. La pasta madre si fa solo con farina e acqua. Oppure (v. dopo)...
Alla vendemmia, è vero, Etruschi e Romani e Greci iniziavano la coltura unendo alla farina un po' di mosto in fermentazione (l'uva pigiata da poco non ancora diventata compiutamente vino). E poi, di aggiunta in aggiunta la "coltura" veniva divisa tra tutte le donne della comunità e sempre rinnovata.
Ma chi non aveva il mosto?
E visto che il vino è abbastanza "recente", come facevano quando il mosto non esisteva? Eppure il pane lo facevano.
Non ricorrevano certo al miele, raro e costoso nell'antichità. Niente: bastavano e bastano i lieviti dell'aria, farina e acqua. Stop.
E ora arrivo all' "oppure"...
Il corrispettivo fermentante del mosto noi moderni lo abbiamo è costa 10 o 20 cent: è la colonia di lieviti allevati su strato di zucchero residuo degli zuccherifici (un tempo birrifici, perciò "lievito di birra". Il noto panetto fresco....:-)
Non va demonizzato: è sano, naturale, ma...mediocre. Perché da...alevamento. Cioe?
Qui ci sono solo i fermenti di una sola specie, la più potente, del tutto naturale e atossica. Ma una sola specie. Che produce grande fermentazione, con molta anidride carbonica, ma non fa in tempo in una sola ora a modificare chimicamente la pasta del pane.
Invece il pane è più buono con la pasta madre perché racchiude i fermenti di molte specie diverse (lieviti selvaggi), comprese quelle patogene cioè dannose (ma tenute a bada da quielle buone...) naturalmente presenti nell'aria e nella farina.
Per ottenere questo lievito acido dall'800 ormai basta usare come starter, cioè iniziatore, anziché il mosto (starter storicamente corretto ma raro e presente solo pochi giorni all'anno) o lo zucchero (sbagliato perché non esisteva nell'antichità e non fa fermentare), il normale lievito di birra.
Risultato? La prima volta avrai un pane banale, al lievito di birra, ma se usi la farina integrale vedrai che è mooolto più buono di quello che compri.
Poi metti di parte un pugno di pasta cruda di questo pane al lievito di birra, che a contatto con i lieviti nuovi dell'aria si rinnova completamente, e così inizia una nuova coltura. E vedrai che ogni volta la pasta madre è più forte, più aromatica e più buona. Già alla 3a volta è perfetta. "-3 giorni coperto di farina in dispensa, poi in frigo senza coprire, ma dopo averlo ben pressato, per evitare che vi si infiltri aria e muffe.
Così crei subito una colonnia naturale forte. E hai la soddisfazione di fare un pane davvero naturale e buono, e storicamente "nostro".
Non è vero che serve lo zucchero "per nutrire" i lieviti. E' una leggenda sottoculturale comune sul web: per questo c'è già la farina...:-)
La pasta acida, oltre al sapore acidulo (io non ne posso più fare a meno: ne metto addirittura il doppio...) e a far conservare di più il pane, ha una funzione molto più seria: inibisce gran parte del potere anti-calcio e anti-,inerale della farina integrale. Quindi è quasi obbligatoria.
Tu dirai: ma allora tanto vale eliminare la farina integrale. No, è anti-cancro, anti-diabete, anti-colesterolo, anti-obesità, anti-stpsi ecc.
Terza leggenda metropolitana la salsa di soia. Cerca di usarla di rado. Contiene varie sostane a rischio di cancro: amine, idrocarburi aromatici ecc. Non è un cibo sano e naturale. Gli orientali hanno per queste salse, per le conserve di pesce salato e vegetali (tipo umeboshi ecc), e per l'abuso di peperoncino e spezie piccanti, un altissimo numero di cancro a bocca, laringe, naso, esofago, stomaco. Usano poco il frigorifero e lasciano tutto all'aria, magari sotto sale. Ma la salutura non basta. Noi col frigorifero e l'uso di cibi freschi abbiamo quasi eliminato questi "tumori dei poveri" (o degli antichi). E abbiamo i tumori da benessere (polmoni, colom utero, seno, prostata).
Ciao, ti leggo con grande simpatia.
I miei 2 blog (Alimentazione Naturale e Love Vegetarian), se vuoi scriverci (a tua firma), sono a tua disposizione.
Scusa la fretta: non ho riletto
ciao e complimenti amica veg
nico :-)

http://alimentazione-naturale.blogspot.com

http://love-lacto-ovo-vegetarian.blogspot.com

Nico Valerio ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Nico Valerio ha detto...

Il tuo post mi ha stimolato a superare la pigrizia e ho "dovuto" scrivere un articolo completo sulla pasta madre...:(

http://alimentazione-naturale.blogspot.com/2008/09/pasta-madre-niente-stranezze-snob.html

Il mio blog, infatti, è un giornale, quindi per gli altri, i lettori, non per me.
ciao
n